Le cocciniglie
Rappresentano un gruppo assai numeroso di insetti, ad apparato boccale pungente succhiante, che attaccano l’olivo, succhiandone la linfa e quindi indebolendo la vegetazione. Inoltre, provocando l’emissione di sostanze zuccherine, favoriscono la comparsa della fumaggine, che riveste la vegetazione delle piante con una patina nerastra.
Tra le cocciniglie è particolarmente pericolosa la Saissetia oleae Olivier, comunemente conosciuta con il nome “mezzo grano di pepe”. Oltre a questa sono da segnalare la:
- cocciniglia cotonosa dell’olivo Philippia oleae Costa;
- cocciniglia cotonosa carenata Philippia follicularis Targioni Tozzetti
- cocciniglia tubercoliforme dell’olivo Pollinia pollini Costa
- cocciniglia ovale grigia dei fruttiferi Parlatoria oleae Colvee
La lotta chimica alle cocciniglie deve essere rivolta a colpire le larve ai primi stati di sviluppo, quando sono più sensibili. Dato che utilizzando i principi attivi classici ad ampio spettro di azione, si distruggerebbero anche le forme di insetti utili, antagonisti delle cocciniglie, deve essere privilegiato l’uso di insetticidi regolatori di crescita (buprofezin).
Anche il polisolfuro di bario a bassi dosaggi (3 Kg /Hl) e gli oli minerali leggeri, hanno dimostrato una buona efficacia e selettività nel controllo delle cocciniglie.
Opportune strategie di lotta biologica, prevedono l’impiego di specifici parassiti antagonisti delle cocciniglie. Per la lotta guidata esistono soglie di intervento ed occorre comunque seguire l’evoluzione dell’insetto che va colpito soprattutto quando si trova ai primi stadi di crescita (piccoli insetti usciti dagli scudetti protettivi delle madri).